RENTRI rifiuti: cos’è, come funziona e chi deve adeguarsi

Negli ultimi anni, la gestione dei rifiuti in Italia ha subito un’evoluzione significativa, necessaria per migliorare la tracciabilità e le operazioni di smaltimento dei materiali di scarto. Archiviato il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), rivelatosi complesso e macchinoso, dalla fine del 2024 è stato attivato il RENTRI (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti), per incentivare la digitalizzazione del settore e agevolare la transizione ecologica.

Grazie a un approccio più pratico e funzionale, RENTRI punta a semplificare l’archiviazione documentale e a garantire maggiore trasparenza nel ciclo dei rifiuti, coinvolgendo produttori, trasportatori e impianti di trattamento. Ma come funziona questo nuovo registro elettronico e chi deve adeguarsi? Lo chiariamo in questo approfondimento.

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Cos’è e come funziona il RENTRI?

Il RENTRI è il nuovo sistema digitale sviluppato per monitorare il ciclo dei rifiuti in modo efficiente e trasparente. Gestito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con il supporto tecnico dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, rappresenta un passo avanti nella digitalizzazione e nel controllo dei flussi di rifiuti. Questo intervento si inserisce nella Strategia nazionale per l’economia circolare, il piano adottato dal Governo per promuovere lo sviluppo di un modello economico più virtuoso, concentrato sull’uso più efficiente delle risorse e sulla riduzione degli sprechi. L’obiettivo del Registro, infatti, è duplice: da un lato, raccogliere e rendere accessibili i dati ambientali come attività di vigilanza e controllo su una filiera delicata, dall’altro supportare le politiche green del Ministero.

Il RENTRI introduce innanzitutto una gestione interamente digitale degli adempimenti normativi previsti dal D. Lgs. 152/2006, come l’emissione dei Formulari di Identificazione dei rifiuti (FIR) e la conservazione dei registri cronologici di carico e scarico. A questo proposito, il Decreto 59/2023 stabilisce importanti modifiche, tra cui:

  • l’entrata in vigore, dal 13 febbraio 2025, di un nuovo modello di FIR;
  • la scadenza unica a partire dalla quale gli iscritti al RENTRI gestiscono il FIR in modo digitale;
  • l’obbligo di vidimazione digitale per tutti i FIR (cartacei e digitali);
  • l’obbligo di trasmissione al RENTRI dei dati dei FIR relativi ai rifiuti pericolosi;
  • l’obbligo in capo al destinatario, nel caso di FIR digitale, di trasmettere il formulario controfirmato e datato a tutti i soggetti intervenuti nella movimentazione.

In questo modo, il RENTRI traccia il percorso di ogni codice EER dalla sua origine fino alla destinazione finale, riducendo il rischio di errori o illeciti. Quindi, vediamo come cambia la gestione del Formulario di Identificazione dei Rifiuti.

FIR digitale: le nuove regole dal 2025

A partire dal 13 febbraio 2025 sono entrati in vigore i nuovi modelli di Formulari di Identificazione del Rifiuto (FIR), con vidimazione esclusivamente digitale attraverso il portale RENTRI. I modelli cartacei previsti dal D.M. 145/1998 non potranno più essere utilizzati, anche se già vidimati.

Nel dettaglio, l’introduzione del FIR digitale è concepita in più fasi:

  • fino al 12 febbraio 2025, era rimasto in uso il modello cartaceo tradizionale;
  • dal 13 febbraio 2025 al 12 febbraio 2026, il FIR sarà ancora cartaceo, ma dovrà essere vidimato digitalmente tramite il portale RENTRI;
  • dal 13 febbraio 2026, gli iscritti al RENTRI dovranno emettere il FIR esclusivamente in formato digitale.

La funzione di vidimazione digitale è già attiva dal 23 gennaio 2025 sul portale RENTRI, consentendo agli operatori di familiarizzare con il nuovo sistema prima della sua entrata in vigore. I produttori non obbligati all’iscrizione al RENTRI potranno continuare a utilizzare i FIR cartacei.

Sezioni del RENTRI: Anagrafica e Tracciabilità

Il RENTRI si articola in due sezioni principali, progettate per organizzare le informazioni in modo più mirato ed efficiente. L’Anagrafica contiene i dati delle aziende iscritte al sistema, insieme alle relative autorizzazioni, assicurando una chiara visibilità e tracciabilità delle imprese coinvolte nella gestione dei rifiuti. La sezione Tracciabilità, invece, raccoglie informazioni sui dati ambientali legati agli adempimenti normativi, nonché, ove necessario, sui percorsi dei mezzi utilizzati per il trasporto dei rifiuti, garantendo il monitoraggio completo del ciclo di vita dei rifiuti stessi.

Registro di carico e scarico dei rifiuti

Un altro aspetto cruciale introdotto dal RENTRI riguarda il Registro di carico e scarico dei rifiuti. Obbligatorio per tutti i soggetti coinvolti nella gestione dei rifiuti, sarà interamente digitalizzato, sostituendo il precedente sistema cartaceo. In questo modo, le aziende potranno monitorare in tempo reale i flussi di rifiuti, riducendo il rischio di errori e irregolarità, e favorendo una gestione più trasparente e conforme alle normative ambientali. Il nuovo sistema permetterà inoltre una rapida consultazione e un miglior controllo sui flussi di rifiuti, contribuendo a una gestione complessiva più efficiente e orientata all’economia circolare.

Chi è tenuto a iscriversi al RENTRI

L’obbligo di adesione al RENTRI riguarda diverse categorie di operatori, con tempistiche differenziate a seconda della tipologia e delle dimensioni dell’azienda. In base alle indicazioni fornite sul sito ufficiale del RENTRI, devono iscriversi al sistema:

  • imprese ed enti produttori di rifiuti pericolosi, indipendentemente dalle dimensioni;
  • imprese ed enti produttori di rifiuti non pericolosi, ma con più di 50 dipendenti;
  • trasportatori di rifiuti pericolosi e non pericolosi;
  • intermediari e commercianti di rifiuti senza detenzione;
  • gestori di impianti di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti.

Le scadenze di iscrizione variano in base alla categoria di appartenenza. In particolare, entro il 13 febbraio 2025 devono adeguarsi:

  • gli impianti di trattamento di rifiuti;
  • i trasportatori di rifiuti;
  • i commercianti/intermediari di rifiuti;
  • i consorzi per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti;
  • le imprese/enti produttori di rifiuti pericolosi (con più di 50 dipendenti);
  • le imprese/enti produttori di rifiuti non pericolosi da attività industriali e artigianali (con più di 50 dipendenti).

Per gli altri soggetti, le scadenze sono fissate al 15 agosto 2025 e al 13 febbraio 2026.

Iscrizione al RENTRI: come farla

Per adempiere agli obblighi previsti dalla nuova normativa, le imprese e gli enti coinvolti devono seguire una serie di passaggi fondamentali per iscriversi al RENTRI, ovvero:

  1. registrarsi al RENTRI attraverso la piattaforma online;
  2. adottare il nuovo sistema di vidimazione digitale per i FIR e i registri di carico e scarico;
  3. formare il personale sull’utilizzo del nuovo sistema e sulle modalità di gestione digitale della documentazione;
  4. aggiornare i propri processi interni per garantire la conformità ai nuovi obblighi normativi.

Un’adeguata pianificazione e formazione consentirà alle aziende di integrare il sistema RENTRI in modo efficiente, evitando criticità nella gestione operativa e sfruttando i suoi benefici. Infatti, il RENTRI include vantaggi come maggiore trasparenza, meno burocrazia, la fornitura di dati aggiornati alle autorità, l’eliminazione della carta e un monitoraggio più rapido dei rifiuti e del loro riciclo. L’obiettivo è un controllo sicuro e funzionale, utile per aziende e istituzioni.

Il supporto di Dismeco alle imprese

L’adozione del RENTRI segna un’evoluzione anche nella gestione dei RAEE, offrendo alle aziende uno strumento avanzato per una maggiore efficienza e trasparenza. Dismeco, dal 1977 all’avanguardia nell’innovazione e nella sostenibilità, si inserisce in questo scenario confermando il proprio impegno nella gestione e trattamento dei rifiuti elettronici e nella tracciabilità e recupero dei RAEE.

Centro operativo dell’impresa, il Borgo Ecologico® a Marzabotto (Bologna) è un esempio di economia circolare, dove i rifiuti RAEE aziendali vengono trasformati in risorse attraverso processi industriali sostenibili. Con l’adozione del RENTRI, Dismeco continua a perfezionare i suoi processi, garantendo una gestione ancora più efficace e trasparente in tutte le fasi, dalla raccolta degli scarti alla valorizzazione delle materie prime recuperate.

In particolare, Dismeco che già supportava enti pubblici e imprese private occupandosi interamente del percorso di smaltimento, anche della compilazione del FIR, continua ora ad accompagnare le organizzazioni nel passaggio al digitale, svolgendo un ruolo di assistenza completa in questa nuova gestione dei rifiuti.

mezzo raccolta raee

Crediti immagine di copertina: Canva.com

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