La rottura e l’obsolescenza dei computer rappresentano una realtà con cui tutte le imprese, gli enti e le organizzazioni hanno la necessità di misurarsi con attenzione, perché una volta che hanno esaurito il proprio ciclo di vita, questi dispositivi tecnologici non possono essere trattati come scarti generici.
In questi casi, infatti, è necessario adottare un approccio responsabile per lo smaltimento dei computer aziendali per evitare di incorrere in sanzioni. Al tempo stesso, è bene comprendere l’importanza di come una gestione eco-sostenibile di queste apparecchiature possa contribuire significativamente alla salute dell’ambiente.
Vediamo allora come e dove smaltire i pc utilizzati negli uffici, i monitor e i principali rifiuti informatici (mouse, tastiere) connessi alle attività lavorative.
Pc aziendali e monitor: come smaltirli
Prima di tutto, è importante sapere che i computer sono catalogati come rifiuti RAEE, la cui gestione è disciplinata da specifiche normative. Questi rifiuti possono contenere sostanze pericolose come metalli pesanti ed elementi chimici nocivi che, se smaltiti in modo scorretto, determinano gravi conseguenze sull’ambiente e sulla salute umana.
Nella categoria dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), inoltre, sono inclusi anche dispositivi diffusi negli ambienti aziendali come monitor, tastiere, mouse, stampanti, fotocopiatrici e scanner.
Nel caso dei RAEE professionali, cioè prodotti da aziende e non da consumatori privati, è necessario rivolgersi a soggetti specializzati nel recupero e riciclo di apparecchiature elettriche ed elettroniche, muniti delle dovute certificazioni e iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, come Dismeco. Solo queste aziende, infatti, sono in grado di smaltire in modo sicuro i dispositivi, assicurandosi che vengano trattati in conformità con le normative ambientali e di sicurezza.
Infine, la legge richiede alle imprese che devono smaltire i RAEE alcuni adempimenti burocratici – come la compilazione del Formulario di Identificazione dei Rifiuti – la cui violazione, oltre a prevedere sanzioni, può comportare risvolti penali.
Codice CER dei computer aziendali e compilazione del FIR
Per il corretto smaltimento dei RAEE nelle aziende, le imprese devono provvedere a compilare il Formulario di Identificazione dei Rifiuti (FIR). Si tratta del documento che le aziende sono tenute a redigere per stabilire la filiera che ha prodotto lo scarto.
Come avviene per ogni altro rifiuto, ai computer è associato un codice CER, la sequenza numerica che permette di identificare lo scarto per favorire la sua corretta gestione e che deve essere riportato sul FIR.
Quello generalmente assegnato ai pc aziendali (inteso come corpo o unità centrale) è il 16.02.14. Ma i computer che contengono sostanze e materiali tossici e inquinanti, come ad esempio i metalli pesanti e i gruppi di continuità, vanno inseriti nella macro categoria dei rifiuti pericolosi.
Va da sé che la maggior parte di questi dispositivi hi-tech (pc portatili, monitor) è classificata come RAEE pericoloso e, come tale, deve essere trattata con maggiori cautele, a partire dall’assegnazione del codice CER corretto: 16.02.13*.
Di contro, possono essere gestiti come RAEE non pericolosi altri rifiuti elettronici diffusi negli uffici come i mouse, le tastiere, le fotocopiatrici, le stampanti, i toner e le cartucce esauste.
Oggi è sempre più frequente che la compilazione del FIR sia agevolata dalle aziende che si occupano dell’intero processo di smaltimento dei RAEE, come Dismeco, interlocutore unico e certificato per enti pubblici e imprese private, senza intermediari né costi aggiuntivi.
Ecco perché, quando si parla di “smaltimento dei computer”, non si deve considerare semplicemente l’eliminazione dei pc obsoleti o guasti, ma il processo completo e articolato in diverse fasi, dalla raccolta dei dispositivi al trasporto, dallo stoccaggio al disassemblaggio delle componenti, finalizzato al recupero dei materiali riciclabili per la reimmissione nel ciclo industriali e la minimizzazione degli scarti.
Distruzione sicura dei dati sensibili all’interno di PC, dischi interni ed esterni
In previsione dello smaltimento di computer, hard disk e dischi esterni, può sorgere una preoccupazione: quali metodi garantiscono la cancellazione sicura dei dati?
Dismeco, realtà bolognese per lo smaltimento e il riciclo di RAEE, offre un servizio di distruzione sicura dei dischi fissi di computer contenenti dati sensibili, sia dischi interni che dischi esterni. Tramite il proprio impianto di triturazione, Dismeco garantisce la distruzione fisica dei dischi con impossibilità assoluta di recupero dei dati in essi contenuti. Inoltre, rilascia il certificato scritto di avvenuta distruzione oltre al FIR, previsto per Legge per il ritiro del materiale stesso in quanto rifiuto “RAEE”.
I dischi non solo vengono triturati, ma i singoli frammenti escono dal macchinario avendo subito distorsioni meccaniche e sollecitazioni termiche tali da rendere nullo qualsiasi tentativo di recupero dati.
L’operazione è completamente conforme alle norme impartite dall’Istituzione Garante della Privacy. In particolare, dal Provv. del Garante n. 98 del 13 Ottobre 2008 – Allegato B, si prevedono per lo smaltimento:
- sistemi di punzonatura o deformazione meccanica;
- distruzione fisica o di disintegrazione.
Smaltimento dei computer aziendali: a chi rivolgersi
Come abbiamo anticipato, lo smaltimento corretto dei computer dismessi dagli uffici, in quanto rifiuti elettronici, richiede una gestione organica di tutte le fasi: dalla raccolta in azienda al trattamento presso impianti autorizzati per la rimozione delle componenti pericolose e il recupero delle parti riutilizzabili.
Questa procedura garantisce un impegno continuo verso la sostenibilità ambientale, che rappresenta una sfida importante e un’opportunità decisiva. Sfida accettata da Dismeco, che dal 1977 si occupa di rifiuti RAEE con grande responsabilità e ottime relazioni con i clienti.
Con sede a Marzabotto (BO), accompagna sia imprese pubbliche che private nel delicato processo di gestione dei rifiuti elettrici in tutto il territorio dell’Emilia-Romagna.
Senza intermediari né spese extra, Dismeco si prende cura di ogni fase – dal ritiro dei RAEE presso le aziende fino alla valorizzazione dei materiali riciclabili – ed è un alleato autorizzato e certificato.
Grazie a una procedura finale di smaltimento che include il disassemblaggio e la selezione dei materiali recuperabili, inoltre, l’azienda contribuisce alla creazione di una vera e propria new green economy e accompagna imprese, enti pubblici e organizzazioni private verso una gestione responsabile dei rifiuti elettrici ed elettronici.
Il modello operativo adottato da Dismeco, inoltre, è perfettamente integrato con progetti di utilità sociale che promuovono la sostenibilità ambientale all’interno di una collettività sempre più orientata verso una visione ecologica e circolare, per creare opportunità di lavoro e supportare le esigenze sociali.
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