RAEE nelle scuole: guida per smaltire correttamente i dispositivi elettronici

Gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, comprese nella pubblica amministrazione, sono protagoniste di una rivoluzione tecnologica che rende l’apprendimento degli studenti sempre più interattivo e digitale. Questo comporta l’utilizzo di un vasto patrimonio di dispositivi, che porta in dote una responsabilità significativa: la gestione dei rifiuti tecnologici, noti come RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).
Infatti, dispositivi come LIM, monitor touch, tablet, server e altre apparecchiature, una volta giunte a fine vita devono essere smaltite in modo adeguato per evitare danni ambientali o alle persone e valorizzare i materiali recuperabili.
In questo articolo vedremo quali dispositivi diffusi nelle scuole pubbliche, private e paritarie sono considerati RAEE, e a chi rivolgersi per il loro smaltimento nel rispetto della normativa. Affrontare questo tema, infatti, non è solo una questione di legge e ambiente, ma anche un’opportunità per sensibilizzare studenti e comunità scolastiche sui temi della sostenibilità e del riciclo.

smaltimento rifiuti scuola

Perché il corretto smaltimento dei RAEE è cruciale nelle scuole

All’interno di un plesso scolastico in cui quotidianamente si producono grandi quantitativi di scarti, i RAEE sono tra i rifiuti più complessi da gestire perché contengono sia materiali preziosi come metalli rari, o riciclabili come il vetro e la plastica, sia sostanze potenzialmente dannose per l’ambiente e le persone, come il mercurio e il piombo. L’abbandono di questi apparecchi nelle discariche o un loro errato smaltimento può avere conseguenze gravi, dall’inquinamento del suolo e delle acque alla dispersione di elementi utili che potrebbero essere recuperati e inseriti nuovamente nel circuito produttivo. Per questo, le normative europee ed italiane impongono alle imprese, agli enti pubblici e alle organizzazioni, scuole incluse, di affidarsi a soggetti accreditati e iscritti all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali al fine di trattare i RAEE nel rispetto della legalità e garantire la tutela dell’ambiente e il recupero delle risorse.

I RAEE nelle scuole: quali sono e come vanno gestiti?

Con il diffondersi delle ultime tecnologie come lavagne interattive multimediali (LIM), monitor touch, tablet e server, che negli anni si sono aggiunti alle stampanti, alle fotocopiatrici, agli impianti video e audio e ai dispositivi legati alla sicurezza, le scuole si sono trasformate in autentici hub tecnologici. Ogni anno, migliaia di attrezzature di questo tipo diventano obsolete o si guastano e devono essere smaltite correttamente e in un’ottica di economia circolare.
Pertanto, questi dispositivi nel momento in cui non sono più utilizzabili devono essere gestiti da soggetti competenti e autorizzati, muniti delle necessarie certificazioni, perché solo un trattamento specializzato può garantire la sicurezza ambientale, il recupero delle risorse e il rispetto delle normative vigenti.
Vediamo, dunque, quali sono gli apparecchi che richiedono le citate attenzioni nella scelta dello smaltimento.

LIM e monitor touch o superficie touch screen

Questi strumenti per la didattica digitale contengono materiali riciclabili come vetro, plastica, metalli e componenti elettronici. La LIM (Lavagna Interattiva Multimediale), composta da una lavagna, un computer e un proiettore, può avere anche superfici interattive di ultima generazione. Lo smaltimento della LIM e dei monitor touch (o touch screen) richiede procedure specializzate per evitare la dispersione di sostanze nocive e favorire il recupero di risorse preziose.

Server, modem e dispositivi di rete

I server, i modem e gli altri dispositivi di rete sono il cuore pulsante dell’infrastruttura tecnologica scolastica, perché garantiscono la connessione tra studenti, docenti e risorse didattiche online. Quando giungono a fine vita, richiedono uno smaltimento accurato per evitare la dispersione di sostanze inquinanti come metalli pesanti e per valorizzare materiali preziosi come rame e alluminio. Al tempo stesso, è importante adottare procedure che assicurino la cancellazione dei dati sensibili raccolti da questi dispositivi, nel rispetto della normativa sulla privacy (GDPR).

Fax, stampanti e fotocopiatrici

Strumenti ancora oggi centrali per la corretta gestione amministrativa e scolastica, fax, stampanti e fotocopiatrici contengono componenti critici come circuiti elettrici integrati, toner, cartucce e inchiostri. Per questo gruppo di RAEE utilizzati a scuola, la criticità risiede anche nel garantire il trattamento sicuro dei toner e delle cartucce, che non devono essere dispersi nell’ambiente.

smaltimento toner scuola

PC, tablet e periferiche

Piccoli ma complessi, questi dispositivi includono batterie al litio, plastica e metalli rari come il cobalto. Una corretta gestione di tablet, PC e periferiche come tastiere, mouse, chiavette USB, riduce i rischi ambientali e favorisce il recupero di materiali di valore, esattamente come avviene per lo smaltimento dei computer aziendali. È fondamentale disassemblare questi apparecchi e distruggere in modo sicuro i dischi contenenti dati sensibili, in conformità con le normative stabilite dal Garante della Privacy.

Videoproiettori, impianti audio e microfoni ì

Questi dispositivi tecnologici, tra i primi ad entrare nelle scuole, sono ancora oggi utilizzati per lezioni multimediali ed eventi. I videoproiettori, gli impianti audio e i microfoni possono contenere, oltre alla plastica, lampade, vetro e circuiti elettrici che richiedono processi di riciclo delicati. Smaltirli in modo corretto consente di recuperare materiali come alluminio, rame e vetro, riducendo i rifiuti.

Impianti di illuminazione e luci

Neon, lampade fluorescenti, faretti e LED contengono materiali recuperabili come vetro, metalli e plastica, ma anche componenti potenzialmente pericolosi come mercurio e fosfori. A questo proposito, lo smaltimento dei neon deve avvenire attraverso processi di raccolta e trattamento specializzati, in grado di evitare rischi per l’ambiente e favorire il recupero delle risorse.  

Sistemi di sicurezza, allarmi e telecamere

Allarmi, telecamere e dispositivi analoghi rappresentano un’altra categoria di RAEE presente negli edifici scolastici. Al pari di quanto stabilito per i computer, i modem e i server, la loro gestione deve includere un’efficace rimozione di dati sensibili e il trattamento specializzato dei componenti elettronici, una volta che vengono sostituiti.
Per tutti i RAEE diffusi nelle scuole sopra elencati, valgono gli stessi obblighi previsti per le aziende e gli enti pubblici: a ogni apparecchio deve essere assegnato il corretto codice CER, un numero identificativo che definisce la natura del rifiuto. Questa sequenza numerica di sei cifre dovrà essere inserita nel Formulario di Identificazione dei Rifiuti (FIR), il documento che deve accompagnare qualsiasi scarto elettrico o elettronico. IL FIR è la “carta d’identità” del dispositivo tecnologico dismesso (in questo caso dalla scuola), che va compilata, firmata e datata dal produttore del rifiuto e poi controfirmata dal trasportatore, ovvero l’azienda specializzata nel trattamento dei RAEE.

Il contributo di Dismeco per le scuole: un modello di sostenibilità

Per affrontare la sfida dello smaltimento RAEE nelle scuole, Dismeco offre un supporto concreto. Leader nel trattamento dei rifiuti elettronici, l’azienda – fondata nel 1977 e operativa in Emilia Romagna – si impegna a trasformare le tecnologie obsolete in nuove risorse attraverso processi di recupero all’avanguardia. Con sede a Marzabotto (Bologna), Dismeco supporta enti pubblici e privati nella gestione completa dei RAEE, compresa la compilazione del FIR, senza intermediari né costi aggiuntivi.

Inoltre, per le scuole Dismeco può intervenire per il ritiro e lo smaltimento anche di rifiuti ingombranti come sedie, banchi e armadi, tipologie di scarti frequentemente prodotte dagli istituti e già trattate con successo in passato. 

Il suo approccio strutturato copre tutta la filiera: dalla raccolta RAEE in loco al trattamento in impianti autorizzati, passando per il trasporto e lo stoccaggio in ambienti protetti, con l’obiettivo di rimuovere le componenti pericolose e recuperare materiali riutilizzabili. Questo processo rappresenta non solo una sfida ambientale, ma anche un’opportunità cruciale per realizzare la sostenibilità.

mezzo raccolta raee

Dismeco si distingue anche per il suo impegno sociale, declinato in diversi ambiti, dal Progetto Utile che ripara e dona lavatrici, al progetto Raw MatTERS Ambassadors at Schools, che coinvolge studenti e insegnanti in percorsi educativi volti a sensibilizzare sul riciclo responsabile e sull’importanza della circolarità delle materie prime. Con questa iniziativa, Dismeco non solo trasforma i rifiuti in risorse, ma forma cittadini più consapevoli e attenti alla sostenibilità.
Lo smaltimento dei RAEE nelle scuole non è solo una necessità tecnica, ma un’opportunità educativa e ambientale. Collaborando con realtà come Dismeco e promuovendo la cultura del riciclo, le scuole possono trasformarsi in modelli di sostenibilità, guidando gli studenti verso un futuro più responsabile.

Crediti immagine di copertina: Freepik.com

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