Ogni impianto industriale, esaurita la sua funzione, entra in una fase di dismissione che richiede interventi mirati. In particolare, la gestione delle numerose apparecchiature che lo compongono diventa delicata perché coinvolge non solo aspetti tecnici, ma anche ambientali, normativi e logistici. Tutti i rifiuti generati dalla chiusura degli impianti, infatti, devono essere maneggiati con attenzione, specie quelli di natura elettrica ed elettronica – come quadri elettrici, inverter, motori, gruppi di continuità e sistemi di automazione – che rientrano nella categoria dei RAEE e sono soggetti a leggi specifiche sul loro trattamento. Questo processo, detto decommissioning, include la demolizione, il disassemblaggio, la rottamazione e il corretto smaltimento o recupero dei materiali, soprattutto di quelli pericolosi. Per questi motivi, è fondamentale affidarsi ad aziende specializzate, che abbiano esperienza e competenza nella gestione dei rifiuti speciali.
Ma come affrontare tutte le fasi di smaltimento in modo efficiente e conforme alla legge? Vediamolo in questo approfondimento.

Cosa sapere e come fare per smaltire correttamente i componenti
Un impianto industriale non è costituito solo da imponenti strutture o macchinari di grandi dimensioni: al suo interno si trovano moltissimi elementi tecnici, elettrici ed elettronici che ne garantiscono il funzionamento e il controllo. Quando si procede alla dismissione, il primo passo è proprio l’individuazione e la separazione dei diversi componenti, ciascuno con caratteristiche e criticità specifiche, sia dal punto di vista tecnico che ambientale e normativo. Per questo, è necessario affidarsi a soggetti autorizzati e certificati.
RAEE industriali: quali sono e come trattarli
I componenti elettrici ed elettronici presenti negli impianti industriali sono spesso nascosti o sottovalutati, ma rappresentano una categoria di rifiuti potenzialmente inquinanti e al tempo stesso ricca di materie prime recuperabili. La loro corretta gestione è quindi fondamentale, sia dal punto di vista ambientale sia in ottica di economia circolare.
Tra i più comuni rientrano:
- motori elettrici ed avvolgimenti, veri e propri “cuori pulsanti” degli impianti;
- inverter, fondamentali per la regolazione della velocità e l’efficienza energetica;
- quadri elettrici, che smistano l’energia ai vari circuiti e proteggono l’intero sistema da guasti o sovraccarichi;
- trasformatori, spesso utilizzati per adattare la tensione alle diverse esigenze operative;
- condensatori, presenti nei sistemi di alimentazione e nei circuiti di compensazione.
Ciascun elemento può contenere materiali preziosi (come rame, alluminio, acciaio) ma anche componenti potenzialmente inquinanti e pericolosi o parti riciclabili (plastica, vetro). Affrontare lo smaltimento con superficialità o senza competenze adeguate può generare impatti ambientali significativi e violazioni normative. Vediamo nel dettaglio cosa sono questi componenti e come devono essere gestiti.
Motori e avvolgimenti: come recuperarli
I motori elettrici sono presenti ovunque nell’industria: movimentano nastri, pompe, compressori e intere linee produttive. Al loro interno troviamo avvolgimenti in rame o alluminio, magneti, statori e rotori. Il loro smaltimento richiede una scrupolosa separazione dei materiali e l’impiego di impianti certificati, capaci di avviare a recupero le materie prime seconde.
Inverter: elettronica industriale da trattare con cura
Gli inverter trasformano la corrente elettrica per regolare la velocità dei motori, migliorare l’efficienza e ridurre i consumi. Sono dispositivi elettronici complessi, spesso classificabili come RAEE di tipo industriale. Contengono schede elettroniche, semiconduttori, condensatori e materiali plastici: un mix che necessita di un trattamento specialistico per recuperare metalli preziosi ed evitare la dispersione di sostanze nocive.
Quadri elettrici e trasformatori: quando la potenza richiede competenza
I quadri elettrici sono i cervelli operativi dell’impianto. Ospitano interruttori, relè, morsettiere e cablaggi, tutti da smontare in sicurezza e smistare per tipologia. I trasformatori, invece, possono contenere rame, ferro, olio isolante, materiali che necessitano di bonifica e trattamento specializzato. In alcuni casi, è richiesta la rimozione di residui pericolosi o la verifica della presenza di sostanze non conformi.
Condensatori: piccoli ma critici
Spesso invisibili, i condensatori sono presenti in moltissimi apparati industriali. Il problema nasce quando si tratta di modelli datati, potenzialmente contenenti PCB (policlorobifenili), una sostanza pericolosa per l’ambiente e la salute. Individuarli, isolarli e avviarli correttamente a trattamento è una fase essenziale per evitare contaminazioni e sanzioni.
Come gestire lo smaltimento dei RAEE industriali
Dopo aver visto quali sono i singoli elementi più diffusi negli impianti industriali, è utile conoscere le principali fasi operative dello smaltimento, che permettono di gestire l’intero processo in modo efficiente e conforme alle normative.
- Messa in sicurezza dell’impianto e dell’area, attività preliminare fondamentale che comprende l’eliminazione di rischi per la salute e la sicurezza di lavoratori e ambiente.
- Identificazione e classificazione dei rifiuti. Ogni componente deve essere classificato in base alla sua natura (metalli, plastiche, componenti elettronici, sostanze chimiche, ecc.) e al livello di pericolosità (rifiuti pericolosi, non pericolosi, inerti). Per questo occorre conoscere il suo codice EER, che permette di identificare il rifiuto secondo la classificazione ufficiale europea.
- Dopodichè è necessario compilare il FIR (Formulario Identificazione Rifiuti), il documento che garantisce la completezza e la tracciabilità delle informazioni sui rifiuti (come origine, quantità, produttore, destinatario): Il FIR può essere compilato direttamente dal produttore o detentore del rifiuto, oppure – su sua richiesta – direttamente dal trasportatore, che però non esonera il produttore dalla responsabilità sulle informazioni inserite. A partire dal 13 febbraio 2025, il FIR deve essere vidimato digitalmente tramite il sistema RENTRI.
- Raccolta, smontaggio e demolizione, da eseguire con personale qualificato, nel rispetto delle norme di sicurezza e con attrezzature adeguate.
- Trasporto dei rifiuti, affidato ad aziende autorizzate e svolto con mezzi idonei, nel rispetto delle normative che regolano il trasporto dei rifiuti speciali. I materiali devono quindi essere stoccati in ambienti protetti, in attesa della fase successiva.
- Trattamento, bonifica ed eventuale recupero dei materiali riciclabili. A seconda del tipo di rifiuto, si procede con il trattamento in impianti specializzati e la bonifica dei materiali pericolosi. Dopodiché, il processo di separazione selettiva introduce le fasi di riciclo e recupero di tutti i componenti valorizzabili.
Una filiera responsabile per un’economia circolare reale: il ruolo di Dismeco
Gestire la dismissione di un impianto industriale significa rispettare le normative e recuperare materiali, adottando un approccio realmente circolare. Un obiettivo che si può raggiungere attraverso una filiera organizzata, composta da operatori certificati, tecnologie adeguate e competenze specifiche nel trattamento dei RAEE industriali, quali appunto i motori elettrici, gli inverter, i quadri, i trasformatori e i condensatori.
Tra le aziende certificate, Dismeco è stata la prima in Italia a specializzarsi nello smaltimento e trattamento dei rifiuti tecnologici ed è da oltre vent’anni punto di riferimento nel trattamento e recupero dei RAEE professionali. Nata a Bologna nel 1977 e operativa in tutta Emilia Romagna, offre un servizio completo per la gestione dei componenti elettrici ed elettronici dismessi da imprese ed enti pubblici – dai pannelli fotovoltaici ai computer aziendali, dai distributori automatici ai condizionatori, chiller e pompe di calore – garantendo processi tracciabili, sostenibili e pienamente conformi alla normativa.
Grazie a un modello operativo fondato su trasparenza, innovazione ed efficienza, Dismeco – iscritta all’Albo dei Gestori Ambientali – trasforma la fine del ciclo produttivo in un nuovo inizio per le risorse. L’azienda, inoltre, promuove e sviluppa iniziative tangibili a favore dell’ambiente e delle comunità locali in diverse città italiane, con un approccio orientato alla sostenibilità e alla partecipazione sociale. Si conferma così un alleato prezioso per tutte le organizzazioni che intendono gestire i propri rifiuti tecnologici con efficienza, nel rispetto della legalità e con attenzione all’impatto ambientale.
Immagine di copertina: homaappliances/Unplash.com