Sapere come smaltire correttamente i dispositivi elettronici che utilizziamo quotidianamente al lavoro è fondamentale per evitare che questi rifiuti nuocciano all’ambiente e alla salute, se trattati con superficialità. Tra questi, i registratori di cassa, indispensabili per negozi, ristoranti e altre attività commerciali, una volta guasti od obsoleti devono essere dismessi con attenzione. Ma come si fa a capire se rientrano tra i RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche)? E qual è il processo corretto per smaltirli?
In questo articolo faremo chiarezza su quali passi seguire per assicurarsi che questi strumenti vengano gestiti secondo la normativa, in modo sicuro e sostenibile da soggetti competenti.
Come comportarsi con un registratore di cassa non più funzionante?
Negli ultimi anni, le normative italiane ed europee hanno stabilito regole sempre più stringenti per la raccolta e il trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici, al fine di ridurre l’impatto ambientale e promuovere il recupero delle risorse contenute negli apparecchi tecnologici. Tuttavia, molti imprenditori e commercianti potrebbero non essere a conoscenza del fatto che anche i registratori di cassa sono considerati RAEE e che devono quindi essere smaltiti secondo procedure specifiche. Non è possibile gestirli come un rifiuto indifferenziato, perché contengono sostanze potenzialmente pericolose per la salute umana e l’ambiente, oltre che materiali preziosi.
Questi dispositivi, pertanto, rientrano nella categoria “Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni“, secondo la classificazione ufficiale indicata nel Decreto Legislativo 49/2014. Come tali, devono essere consegnati alle apposite filiere autorizzate per il trattamento dei RAEE. Questo processo permette di recuperare metalli e componenti che possono essere reimmessi nel ciclo produttivo, riducendo notevolmente la quantità di rifiuti che finiscono in discarica.
Vediamo i passi da seguire per rottamare correttamente i registratori di cassa.
Come si deve rottamare un registratore di cassa?
Dove si buttano i registratori di cassa, quindi? Al pari di tutti i RAEE, lo smaltimento dei registratori di cassa richiede una gestione articolata, dalla raccolta presso gli esercizi commerciali che ne fanno uso al trattamento presso gli impianti autorizzati, fino al recupero dei materiali riciclabili.
Tuttavia, prima di occuparsi della rottamazione vera e propria, la natura speciale di questo strumento richiede un accorgimento in più. Innanzitutto, quando un registratore di cassa non è più utilizzabile, è fondamentale cancellare i dati fiscali memorizzati al suo interno e trasferirli su un supporto esterno o tramite i canali previsti dalle autorità. Solitamente, questo processo – chiamato defiscalizzazione – avviene in collaborazione con un laboratorio abilitato. Dopodiché, il proprietario deve comunicare in via telematica all’Agenzia delle Entrate che il registratore di cassa è stato disattivato.
Conclusa questa obbligatoria operazione preliminare, occorre rivolgersi a un centro di raccolta RAEE autorizzato. Solo i cittadini, infatti, possono smaltire i rifiuti nelle stazioni ecologiche. Chi ha registratori di cassa è un’azienda e dunque deve rivolgersi ad un’azienda di smaltimento.
Nel momento della raccolta, ai registratori di cassa viene assegnato il codice CER 160214, che va inserito nel FIR (Formulario di Identificazione dei Rifiuti), l’indispensabile documento di accompagnamento emesso per ogni rifiuto, come una carta d’identità.
Prima di procedere al disassemblaggio del macchinario finalizzato al recupero delle componenti e dei materiali valorizzabili, è essenziale che il registratore di cassa venga resettato, soprattutto se contiene informazioni sensibili. A questo proposito, alcuni centri di smaltimento RAEE offrono il servizio di cancellazione sicura dei dati.
Quanto tempo va conservato il registratore di cassa? La differenza fra supporto fisico e dati registrati
La normativa italiana prevede che i registratori di cassa, in quanto dispositivi fiscali, debbano conservare i dati relativi alle transazioni per un periodo di dieci anni, per garantire la tracciabilità ai fini fiscali. Questo obbligo può generare confusione quando il registratore di cassa si guasta o diventa obsoleto, in particolare rispetto alle modalità di smaltimento.
In realtà, il precetto si riferisce ai documenti fiscali generati dal registratore di cassa e non necessariamente al dispositivo, pertanto al negoziante non è richiesto di conservare l’apparecchio in sé, ma le copie digitali o cartacee dei dati registrati (report giornalieri, ricevute, scontrini), a meno che non contenga dati sensibili non trasferibili. L’azienda incaricata di ritirare il registratore di cassa, pertanto, non ha l’obbligo di conservare i dati fiscali per conto del proprietario. Deve, invece, distruggere in modo sicuro le parti elettroniche contenenti dati, come dischi rigidi o memorie, nel rispetto della normativa sulla privacy (GDPR), come avviene per lo smaltimento dei computer aziendali.
Smaltimento sostenibile dei RAEE: il supporto di Dismeco
Il corretto smaltimento dei registratori di cassa, come per tutti i RAEE, è cruciale per proteggere l’ambiente e la salute umana. Molti componenti elettronici contengono sostanze potenzialmente pericolose come piombo, mercurio e cadmio che, se non trattate adeguatamente, possono contaminare il suolo e le acque. Inoltre, il recupero di materiali come rame, alluminio e plastica contribuisce a ridurre l’estrazione di nuove risorse e promuove l’economia circolare.
Dismeco, realtà specializzata nella gestione e nel trattamento dei RAEE, gioca un ruolo fondamentale in questo processo. Nata a Bologna nel 1977 e operativa in tutta l’Emilia Romagna, è stata la prima azienda italiana a specializzarsi nello smaltimento di rifiuti tecnologici, mostrando una grande attenzione alla sostenibilità e oggi garantisce che i dispositivi elettronici, compresi i registratori di cassa, vengano trattati in modo sicuro in tutte le fasi. Infatti, Dismeco supporta a 360° le imprese che hanno bisogno di buttare questi rifiuti, dalla raccolta alla valorizzazione e nel rispetto delle normative ambientali, anche compilando integralmente il FIR e gestendo tutta la filiera della dismissione dei RAEE in controllo e sicurezza, senza intermediari né costi aggiuntivi. La capacità dell’azienda di recuperare metalli preziosi e materiali riciclabili, riducendo così l’impatto ambientale, rappresenta pertanto un esempio virtuoso di economia circolare in azione e un punto di riferimento per il territorio.
Inoltre, Dismeco offre un servizio di distruzione sicura dei dischi fissi nei registratori di cassa contenenti dati sensibili. Tramite il proprio impianto di triturazione, garantisce la distruzione fisica dei dischi con impossibilità assoluta di recupero dei dati in essi contenuti, e rilascia il certificato scritto di avvenuta distruzione.
Infine, grazie all’impegno costante nel settore, Dismeco collabora con le istituzioni e promuove iniziative di sensibilizzazione per la comunità, per incoraggiare la gestione responsabile dei rifiuti hi-tech. Oltre a ciò, coltiva anche progetti di grande rilevanza sociale come “RAEE in carcere” per contribuire alla formazione e al reinserimento lavorativo dei detenuti, e “Utile”, che punta al recupero e alla rigenerazione di lavatrici dismesse, poi consegnate perfettamente funzionanti a persone in condizioni di fragilità economica.
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